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La  Sindone  di  Torino

Libri  sulla  Sindone



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Sindone.
Storia e leggende di una reliquia controversa


2015
Einaudi Storia
pp. XV - 374
€ 32,00
ISBN 9788806213046



"
Una storia complessiva della Sindone, ampia, approfondita e condotta con criterio scientifico; un'indagine che riporta alla luce una vicenda secolare poco conosciuta e spesso mal raccontata."

" Tre recensioni del miglior libro sulla Sindone mai pubblicato: sono apparse sui principali quotidiani italiani a firma di Paolo Mieli, Sergio Luzzatto e Adriano Prosperi. Il libro non si trova nel bookshop ufficiale a disposizione dei pellegrini in visita a Torino; eppure si tratta del lavoro più documentato e approfondito a oggi disponibile: una lettura che mi ha letteralmente incantato per erudizione, ampiezza e metodo." (dal sito di Mariano Tomatis)

Qua una recensione di Mons. A. Rolla


L'autore.

 Andrea Nicolotti è uno studioso di Storia del Cristianesimo e ricercatore presso l’Università di Torino. Dirige il sito www.christianismus.it.




Dal Mandylion di Edessa alla Sindone di Torino.
Metamorfosi di una leggenda

Ed. dell'Orso, Alessandria,  2011
244 pagg. Euro 17
ISBN 978-88-6274-307-5

http://www.ibs.it/code/9788862743075/nicolotti-andrea/dal-mandylion-edessa.html

qua è scaricabile gratuitamente una parte dell'opera:

http://www.academia.edu/916021/Dal_Mandylion_di_Edessa_alla_Sindone_di_Torino._Metamorfosi_di_una_leggenda

                                                            -------------------

Secondo un’antica leggenda, nella città di Edessa era custodita una miracolosa immagine del volto di Cristo impressa su un asciugamano sul quale Gesù si sarebbe asciugato il viso. La tradizione bizantina lo conosce con il nome di Mandylion e ogni anno ricorda, il 16 di agosto, la sua traslazione da Edessa a Costantinopoli avvenuta nell’anno 944. Del presunto originale, oggi disperso, si sono perse le tracce non più tardi del XVIII secolo.
In Francia, invece, a partire dalla metà del XIV secolo compaiono le prime attestazioni di un’altra reliquia: un lungo lenzuolo funerario che avrebbe contenuto il corpo di Gesù. Il telo reca l’immagine non solo del suo volto, ma dell’intero cadavere insanguinato. Acquisita dai Savoia, è oggi nota con il nome di Sindone ed è conservata a Torino.
Secondo alcuni autori il Mandilio di Edessa e la Sindone di Torino sono lo stesso oggetto, che per alcuni secoli sarebbe stato conservato prima a Edessa, poi a Costantinopoli e infine in Francia. Ciò permetterebbe di attribuire alla Sindone un’esistenza dimostrabile perlomeno a partire dal V secolo.
Questo volume ripercorre la storia della leggenda dell’immagine edessena, dalle origini sino alle sue più tardive attestazioni, letterarie e iconografiche, soffermandosi in particolare su quegli elementi che sono stati chiamati in causa per dimostrare la sua identità con la Sindone. 
La conclusione è negativa: il Mandilio e la Sindone sono due oggetti ben distinti e inconciliabili tra loro.


L'autore.
 Andrea Nicolotti è uno studioso di Storia del Cristianesimo e ricercatore presso l’Università di Torino. Dirige il sito www.christianismus.it. 


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Salerno Editrice
maggio 2011
ISBN. 978-88-8402-720-7

pp. 188
 € 12,50 

Da dove proviene la Sindone? A che periodo risale realmente? 
È vero, come sostengono le ricostruzioni storiografiche più in voga, che i Templari si sarebbero impadroniti del prezioso oggetto depredandolo a Costantinopoli in occasione della crociata del 1204? 
Il libro di Nicolotti smonta questa teoria, dimostrando manipolazioni dei testi, approssimazioni ed errori materiali. Il collegamento tra i Templari e la Sindone, pertanto, risulta un falso storico. 
L’occasione fornisce lo spunto per una riflessione sulla metodologia storica: interi edifici basati su castelli di supposizioni e forzature, nei quali l’uso della fantasia e l’intento di giungere a ogni costo a una conclusione già decisa in partenza si sostituiscono ai metodi e strumenti di lavoro scientifici.

L'autore.
 Andrea Nicolotti è uno studioso di Storia del Cristianesimo e ricercatore presso l’Università di Torino. Dirige il sito www.christianismus.it. 



Recensione di Gaetano Ciccone

Recensione di Mons. Armando Rolla







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Piero Vercelli
La Sindone nella sua struttura tessile
Effatà, 2010, pp. 126, €18,00


Leggi qua la recensione
di G.M. Rinaldi

E l'uomo creò la sindone

di Vittorio  Pesce Delfino
Dedalo, 2005 - pp.305 ill.

La Sindone di Torino, il lenzuolo di lino che reca ’immagine  anteriore e posteriore di una figura antropomorfa, che alcuni ritengono il sudario di Cristo è una falsa reliquia realizzata da un abile artefice medievale che la ottenne utilizzando una tela di lino e un bassorilievo riscaldato. Una spiegazione razionale che, sin dalla prima edizione giungeva ad indicare le modalità per riprodurre l’immagine con tutte le caratteristiche identiche a quelle della Sindone di Torino; veniva anche indicata la datazione che sarebbe stata fornita dal metodo con il carbonio radioattivo.
Tale tecnica è stata applicata a frammenti del telo orinese nel 1998 e il risultato, perfettamente corrispondente alla previsione, ha indicato un’età non superiore a 700 anni; nel Medioevo appunto.
A questo dato i sostenitori dell’autenticità hanno risposto scompostamente tentando addirittura di invalidare un metodo che in realtà è molto moderno ed evoluto, di estesa applicazione in archeologia e antropologia, non portando altri e più nuovi sostegni e limitandosi a riformulazioni di vecchie congetture (pollini, monetine, macchie varie, inconsulti calcoli di probabilità).
Ma una novità c’è! Il falsario ottenne l’immagine utilizzando il calore che è tipicamente in grado di lasciare tracce indelebili su una tela attraverso un meccanismo di ossidazione e disidratazione delle fibre del tessuto. Ed è appunto una superficiale ossidazione/disidratazione della cellulosa delle fibre di lino ad aver prodotto l’immagine, come riconosce persino il documento conclusivo del Simposio La Sindone di Torino. Passato, presente e futuro, organizzato a marzo del 2000 dalla Commissione Ostensione Sindone dell’Arcidiocesi di Torino in occasione del Giubileo.




La sindone svelata e i quaranta sudari

di G.Ciccone-Carmela Sturmann C.
Donnino, 2006 - pp.205

Il testo è un erudito e autorevole studio storico, su fonti prevalentemente medievali.
Dopo una introduzione che inquadra in prospettiva critica gli argomenti trattati, la prima parte è dedicata a "I primi cento anni della Sindone" e fornisce una esauriente esposizione delle origini a Lirey e delle primitive vicende (circa 1350-1450) della celebre reliquia oggi a Torino. Fra l'altro, si trova qui la prima traduzione italiana del testo integrale dell'importante memorandum di Pierre d'Arcis (pp. 49-54).
Nella seconda parte, "Le altre sindoni", c'è una completa rassegna dei molti altri teli, in genere bianchi e senza figura, che nel corso dei secoli hanno avuto la dignità di reliquie sepolcrali di Gesù. Si trovano ricche notizie storiche, per esempio, sulla sindone di Besançon, sui sudari di Cadouin e di Carcassonne, sulla "Santa Cuffia" di Cahors. Per documentarsi, gli autori hanno anche compiuto viaggi sui luoghi di alcuni sudari.
Le successive tre parti del libro, coi titoli "Notizie sui santi sudari precedenti al XIV secolo", "Le immagini di Gesù prodotte miracolosamente", "Immagini con la figura intera di Gesù", trattano in prevalenza delle varie altre "vere" immagini del Cristo, le cosiddette "acheropite", e riportano molte citazioni da antichi testi, a volte poco noti, relative per esempio alla Veronica romana, all'immagine di Camulia, al Mandilio di Edessa.

Una bibliografia di circa 380 titoli chiude il volume.

L'opera è frutto di una accurata e impegnativa ricerca storiografica. Sarà utile, per chi è interessato agli argomenti, in quanto rende disponibili, riunite in un solo volume, molte notizie e citazioni da fonti originali che sarebbero altrimenti sparse o difficilmente reperibili.




Processo alla Sindone

d Luigi Garlaschelli
Avverbi, 1998 - pp.140

Qual è il primo documento storico in cui si nomina la Sindone? Qual è la sua coerenza anatomica e medica? Vi sono teorie che spiegano la formazione dell'immagine? Che cosa si può dire esattamente sulle famose monetine, i pollini e le tracce di sangue? E' attendibile la radiodatazione del 1988 che la condanna come artefatto medievale? E' possibile riprodurre la Sindone? Le prove a favore e contro, come in un processo, permetteranno al lettore di farsi un'opinione sull'immagine più famosa della cristianità e di esprimere un giudizio informato. Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Sindone e nessuno vi ha mai detto.





Sindone. Una sfida alla scienza e alla fede

Carlo Papini
Editore  Claudiana  (collana Nostro tempo)





Inquest on the Shroud of Turin, Updated Edition

Joe Nickell, 
Prometheus Book, 1987







Sfida alla Sindone
di Antonio Lombatti
Centro Editore Pontremoli, 2000
pp.276, Lire 23.000

recensione di Francesco D'Alpa
   
   Nessuno, ovviamente, potrà mai dimostrare la identificabilità della Sindone di Torino con il sudario che si immagina avvolse il corpo di Cristo. Diventa allora importante saggiare la sua congruità con le fonti storiche sulla crocifissione in epoca romana, con la vicenda di Cristo quale narrata dai Vangeli e con la documentazione sul percorso noto della reliquia.
    Ma come riempire il silenzio delle fonti certe, fino al quattordicesimo secolo? e perché la Sindone, presentata inizialmente come una semplice "rappresentazione", ha assunto successivamente la dignità di sacra reliquia?
    Antonio Lombatti, illustre sindonologo, peraltro convinto già del valore delle prove scientifiche a favore della origine artefattuale tardo-medievale, ha riunito in questo suo libro una serie di approfondite e convincenti ricerche, alla scoperta innanzitutto dell'itinerario presunto della Sindone, dalla Palestina fino alla Francia, al seguito dei templari, che si presume l'abbiano portata in Europa dopo la caduta di Gerusalemme nel 1291.
    Il lenzuolo venerato a Torino (solo uno fra gli oltre quaranta noti) è una delle tante reliquie copiosamente giunte in occidente allorché il loro culto, e quindi la loro richiesta, era in forte crescita. Il desiderio di possedere ciò che aveva intimo legame con le fonti della fede cristiana originò un lucroso mercato, che dovette aguzzare non poco l'ingegno di abili falsari.
    Lombatti dichiara apertamente di non volere sollevare problemi di fede, che non interessano lo storico; ma la sua ricostruzione tocca più volte il problema dei mezzi a sostegno alla fede. I documenti d'epoca (ed in particolare le testimonianze scritte sulla lunga battaglia legale, sul finire del XIV secolo, fra i detentori della Sindone e la Chiesa locale) sarebbero già importanti prove contro la sua presunta autenticità. La Chiesa di Roma all'inizio giudicò negativamente il manufatto ed il suo uso; ma poi si oscillò fra il collocarla al livello di altre reliquie, e l'astenersi dal giudizio (e di fatto incoraggiando la credenza).
    La lettura del memoriale del vescovo Pierre d'Arcis, ha certamente inciso sulla impostazione delle successive polemiche, fino ai nostri tempi, focalizzando la querelle sull'alternativa dipinto-non dipinto; al punto che la dimostrazione della impossibilità che si tratti di un dipinto è sembrata a molti quasi una prova della sua autenticità, laddove invece sarebbe preferibile abbracciare un più ampio ventaglio di ipotesi; cosa sostanzialmente non avvenuta, tanto è vero che le ipotesi basate sull'utilizzo di bassorilievi vengono ritenute dai sindonologi credenti una eccessiva semplificazione.
    Va notato, di passaggio, come l'enigma Sindone, dal punto di vista scientifico, sia fortemente alimentato dalla impossibilità di compiere studi allo stato dell'arte sul reperto, cioè in particolare, dall'impossibilità di poterne esaminare qualunque porzione e con tutte le comodità del laboratorio; troppo limitati sono risultati infatti, fino ad ora, i tempi ed i modi concessi.
    Non sorprende dunque che la via della ricerca storica, qui ottimamente rappresentata, risulti per molti versi assai più prolifica.




Emanuela Marinelli
La Sindone, Analisi di un mistero
Sugarco Edizioni, 2009
272 pagine, € 19,50

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